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Restaurata la March 733 campione di Italia

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Tornerà in pista per la prossima edizione del Minardi Day.

Domenica 4 Novembre 1973, autodromo di Vallelunga, tardo pomeriggio. C’è festa grande dopo il termine della Coppa Agip. Maurizio Flammini ha vinto la sua prima gara in Formula 3 a un anno esatto dal debutto. Carlo Giorgio, terzo nella finale, è il nuovo campione d’Italia della categoria nella quale milita da tre anni, dopo essere stato campione nella Formula 850, lui che arriva dal motociclismo. Un titolo inseguito, e meritato quello del pilota romano che quell’anno ha vinto anche il Gran Premio Lotteria a Monza.

Ai primi tre posti tre March 733, monoposto che ha avuto la meglio sulle Brabham BT41 dalla caratteristica forma a cuneo, portate in gara, tra gli altri, da Alberto Colombo, che fino all’ultimo ha conteso a Giorgio il titolo italiano, da Lella Lombardi e da Giorgio Francia.

Le macchine da corsa vanno e vengono. Giorgio tenta il salto in Formula 2. La sua March, Casa nata nel 1970 attorno a Max Mosley futuro presidente FIA, Robin Herd e Alan Rees, curata dal vicentino Trivellato è subito superata dalla 743. Passano gli anni. Carlo Giorgio non c’è più, ma c’è il figlio Alberto che ha ricordi molto lucidi di quell’epoca vissuta da adolescente. Ha la stessa passione del padre che faceva avanti e indietro con l’Inghilterra da cui tornava con un bus a due piani, che poi è stato per tanti anni la sua base nel paddock di Vallelunga. Del campione d’Italia 1973 Alberto Giorgio ha avuto per qualche tempo la famosa Maserati Royale presidenziale di Pertini con tanto di vano specifico per l’immancabile pipa del presidente, il primo radiotelefono messo a punto dal gestore telefonico e dallo staff tecnico del Quirinale, e ha tuttora una splendida Corvette spider.

Alberto ha naturalmente seguito la carriera agonistica di famiglia, anche la mamma correva nei kart. «Misano 1982. Siamo lì per la Formula 2000» ricorda. «Venerdì si organizzano tutti i piloti per andare a fare una garetta in kart, sulla pista situata poco distante dal circuito Santa Monica. Mi invitano, e, non vorrei sembrare presuntuoso, ma, dò un giro a tutti… Scendo e mio padre mi dice: mi hai tolto 10 anni di vita… Compio 14 anni in Agosto, siamo a Vallelunga praticamente soli, e, come regalo di compleanno papà mi fa provare la Ralt RT3. Stento a partire la prima volta, frizione durissima, ma giro con regolarità. Mi fermo, ma non vedo l’ora di riprovare, e questa volta parto bene al primo colpo con un accenno di sorriso da parte di papà, mai troppo “sbottonato”.  Tento al selezione Kart Camel pubblicizzata su Autosprint nel 1986 dove selezionano 25 aspiranti piloti. Mi prendono. Arriva l’invito a casa, ma papà fa in modo che mai mi arrivi… Lo trovai solo anni dopo, presero Luca Rangoni. Passato questo periodo adolescenziale ricco comunque di soddisfazioni, sono “convocato” per diversi anni a partecipare alla gara di kart che si svolge nell’ambito della premiazioni dei campionati Ferrari Challenge. Nel 2002 capito in squadra con Luigi Moccia, fresco vincitore dalla finale Mondiale al Mugello, Alberto Sabbatini e Guido Schittone, arriviamo ottimi secondi, ma la soddisfazione più grande sono stati i complimenti ricevuti da Luigi Moccia al termine del mio turno: grandi pacche sulle spalle ed un “sei andato proprio forte”. Vado a vedere i tempi, erano assolutamente in linea con i suoi».

L’ambizione di Alberto è quella di partecipare al Gran Premio Storico di Montecarlo nella speranza che vengano riammesse le Formula 3. In tal caso, lo farà proprio con quella March 733. Il telaio della vettura è stato ritrovato abbandonato da un meccanico nei pressi di Padova, ancora con la targhetta con il numero di telaio,.da Silvio Pederzini, gentleman driver, appassionato quanto competente di auto da corsa Anni 70/80.

«Nell’Ottobre 2016 mi invitò a casa sua a Padova dove riscoprii il mondo da dove provengo: macchine da corsa ovunque, pezzi di ricambio, motori, cambi, ali, carrozzerie, cerchi, volanti… “il paese delle meraviglie”». E’ Pederzini che porta avanti il restauro. Manca soltanto l’alettone posteriore attualmente in fase di ricostruzione in Inghilterra e la verniciatura  con la preziosa collaborazione di Roberto Fassina, esperienze in tutte le formule con diversi anni di militanza in Formula 1 con Alfa Romeo, e la consulenza di Ferdinando Ravarotto, tecnico di Trivellato, importatore March negli Anni ’70 e di Roberto Fassina, esperienze in tutte le formule con diversi anni di militanza in Formula 1 con Alfa Romeo.

Covid permettendo, il primo obiettivo, dopo una prima sgambata sulla pista di Adria, è il Minardi Day a Imola a metà Primavera con Giorgio Junior e il suo team a ridar vita a una vettura dalla storia così vissuta.

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3 Thoughts to “Restaurata la March 733 campione di Italia”

  1. Raimund Fein

    Buongiorno,

    ho comprato poco tempo fa March 733 con cui Ian Taylor vinse uno dei tre campionati inglese del 1973.
    Ovviamente mi piacerebbe scambiarmi con proprietari di altre March 733.
    Sarebbe possibile mettermi in contatto con il Sign. Alberto Giorgio?

    Grazie mille!
    Raimund Fein

    1. silvio pederzini

      Ciao Raimund,mi puoi contattare via mail silvio.pederzini@libero.it …saluti, Silvio Pederzini

    2. Paolo Ferrini

      Buongiorno,

      può contattare Alberto Giorgio a alberto.g@rsbinternational.com oppure a 337743847

      Buona giornata

      Paolo Ferrini

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