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Paolo Andreucci racconta la nuova Peugeot 208 Rally 4

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Prime impressioni della nuova arma da rally della Casa del Leone

La Peugeot 208 Rally 4, la versione da competizione derivata strettamente dalla nuova generazione della piccola della Casa del Leone, è destinata ai rally e capitalizza le caratteristiche innovative della versione di serie da cui deriva e ha la grande responsabilità di eguagliare, se non superare, gli eccellenti risultati ottenuti dalla passata generazione sui capi di gara di tutto il mondo.

L’undici volte campione italiano rally nonché pilota ufficiale di Peugeot Sport Italia Paolo Andreucci è stato scelto dalla divisione sportiva della Casa del Leone per lo sviluppo della nuova vettura. Peugeot Sport lo ha infatti coinvolto per saggiarne le qualità ma, ancor più, per prepararla adeguatamente per il debutto in gara, previsto in Italia verso metà della stagione 2020.

«Era da tempo che mi domandavo come sarebbe potuta essere la nuova generazione di quella 208 che ho portato più volte in gara e Peugeot, a poche settimane di distanza dalla presentazione della versione stradale, ha tolto il velo a quella da competizione, la 208 Rally 4» dice Andreucci. «La nuova nata del Leone, anche se con dimensioni leggermente più grandi della precedente, mi è sembrata ancor più reattiva e maneggevole della precedente generazione. Una bella sorpresa fin dall’inizio degli sviluppi in cui sono stato coinvolto da Peugeot Sport.

Nel corso dei mesi abbiamo fatto molti test che, principalmente, sono serviti a renderla meno confortevole ma più precisa, robusta e, soprattutto, più veloce in situazioni limite come quelle richieste nelle gare. Abbiamo fatto diversi km anche per testare la resistenza dei componenti meccanici come ad esempio gli ammortizzatori, i freni, i vari supporti di motore e cambio, le temperature motore in condizione limite. L’abbiamo davvero messa alla frusta, più di quanto si faccia in un rally.

In Portogallo, ad esempio, abbiamo scelto strade molto accidentate per avere tutti questi riscontri e stressare maggiormente l’auto. Ne è venuta fuori una vettura molto robusta. In particolare, nella seconda sessione dei test dello scorso Luglio, abbiamo scelto una strada con molti salti e sconnessioni che si susseguivano. Il problema delle vetture da rally non è solo affrontare un salto unico con un singolo atterraggio, ma anche affrontare sconnessioni o salti in sequenza che fanno lavorare gli ammortizzatori in maniera stressante: è in pratica un viaggiare costantemente su dissuasori di velocità, ma non a 30 km/h come nei centri città, bensì a 120 km/h e oltre. Un grosso occhio alla robustezza certamente, ma anche al modo migliore per mantenere l’aderenza dell’auto al fondo stradale.

Da subito si è visto il potenziale di questa nuova 208: nonostante le velocità di prova in continuo crescendo, non abbiamo avuto un solo problema legato alla robustezza dell’auto ed è una gran cosa perché, se è vero che questa è una versione da competizione, pur sempre deriva da una versione stradale e che ha oltretutto 5 porte al posto della vecchia 208 che ne aveva solo 3, intrinsecamente più rigida e resistente di carrozzeria. Questo ti dice che la vettura di base è veramente ottima.

Di solito le macchine R2/R4 definite “piccole” sentono troppo la strada, smorzando poco le asperità: con la nuova 208 Rally 4 siamo su un altro piano perché possiamo sfruttare le caratteristiche di scocca e di sospensioni per staccare gli avversari. Sembra di guidare una vettura di categoria superiore.

Il suo passo, cioè la distanza tra gli assali, facilità non poco in termini di stabilità in curva. È infatti ben gestibile nella guida rallistica nel classico traverso fatto anche a velocità elevate di circa 140-150 km/h. Hai sempre il controllo del mezzo.

Avendo fatto anche prove di durata posso dire che è una vettura più facile da guidare della precedente perché impegna di meno alla guida e sarà una cosa molto apprezzata dai piloti che la guideranno.

La grossa differenza rispetto alla vecchia però è nel motore. Prima aspirato ora turbo, ma non solo. Siamo di fronte ad una versione da corsa dell’apprezzato motore 3 cilindri turbo della famiglia PureTech di Peugeot, un motore che è passato dai 100-130 CV della versione presente in listino di serie a ben 208 CV per quella da gara. Niente affatto male anche se la si confronta coi 185 CV aspirati della precedente 208 R2B. La coppia di questo nuovo motore è eccezionale, al punto di poter girare i tornanti su sterrato addirittura in terza marcia per evitare il pattinamento dovuto alla grande coppia motrice. Davvero sorprendente. Il cambio è un 5 marce sequenziale che si usa più spesso dalla terza alla quinta. La prima la si usa praticamente solo per partire e la seconda nei tornati stretti.

È un’auto molto divertente con cui anche i trofeisti a mio parere si troveranno molto bene. La facilità di guida della 208 fa sì che anche chi si approccia al rally da neofita possa trovare una vettura ideale con cui crescere e migliorarsi, proprio perché sincera nelle sue risposte di guida.

Non vedo l’ora di metterla alla prova in gara perché questa Nuova 208 Rally 4 ne farà vedere delle belle, ne sono sicuro».

 

 

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