Grande sfida in una gara leggendaria
Una volta il Rally di Montecarlo era la grande apertura della stagione delle corse, atteso dagli appassionati e non, anche da quelli che avevano il “mito del Principato”. Poi pian piano questo privilegio è stato eroso dalla Formula 1 che disputava a inizio Gennaio il Gran Premio del Sud Africa, dalla Coppa Tasmania dove svernavano i vari Clark, Amon, Rindt e Stewart e più recentemente dalla Dakar.
Il “Monte”, che è stato pure retrocesso nell’IRC, una sorta di serie B della specialità, è oggi “solo” la prova inaugurale del Campionato Mondiale FIA Rally, il WRC, ma rimane una delle gare più famose al mondo con la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis. E il WRC è una serie che gode di ottima salute, come si è visto l’anno passato e si conferma nel “parterre” degli iscritti alla 87esima edizione che muoverà la carovana a partire da Giovedì prossimo. Quattro Marche puntano all’assoluto. C’è una grandissima attesa per Citroën che corre in casa supportata dal pubblico francese. Dopo tre anni di sofferenze il Double Chevron vuole tornare in vetta. Pierre Budar, direttore di Citroën Racing ha rivoluzionato la squadra richiamando Sébastien Ogier cresciuto proprio nel vivaio per poi dopo dei contrasti con Loeb alla VW, per vincere quattro titoli piloti consecutivi, cui vanno sommati i due più recenti con le Fiesta di M-Sport che è “solo” appoggiato da Ford. Come secondo pilota è stato scelto uno dei nuovi “flying finn” Esapekka Lappi, che ha già vinto una gara mondiale.
Quanto alla vettura, Olivier Maroselli, direttore tecnico di Citroën Racing, spiega: «La C3 WRC ha subito modifiche considerevoli dal Rallye di Monte Carlo del 2018, in termini di ammortizzatori e di struttura delle sospensioni (che erano un po’ il punto debole) e abbiamo imparato a gestire molto bene il set up. Abbiamo lavorato per ottenere un’auto più facile da guidare e che potesse adattarsi ai diversi livelli di aderenza tipici di questo appuntamento. Abbiamo provato praticamente tutte le condizioni durante i test: asfalto asciutto, neve e ghiaccio di buona qualità, neve sciolta e fanghiglia. Questo ci ha permesso di analizzare un’ampia gamma d’impostazioni, come i pneumatici cross-fitted, che comportano una grande attenzione al set up per garantire che il comportamento della vettura possa essere quello previsto. Abbiamo anche lavorato su regolazioni modificabili dagli equipaggi tra una PS e l’altra, quindi penso che siamo davvero pronti ad affrontare questo rally».
Per il titolo Ogier dovrà vedersela soprattutto con Ott Tänak il pilota estone esploso l’anno passato con la Toyota Yaris e con l’eterno…secondo, il belga Thierry Neuville di Hyundai, la squadra coreana con base ad Alzenau in Germania, diretta dal tecnico italiano Andrea Adamo, che ha calato un altro carico vincente: l’ingaggio di Sébastien Loeb. Il nove volte iridato disputerà con la 20i sei round del WRC 2019, rispetto alle tre uscite, con una…vittoria dell’anno passato con Citroën. Può essere la variabile utile per vincere il titolo marche e mettere le ali a Neuville e agli altri compagni di squadra Mikkelsen e Sordo.
M-Sport invece è rimasta senza big. Per la squadra di Malcolm Wilson che solo supportata da Ford, ci saranno il gallese Elfyn Evans e il finlandese Teemu Suninen, più un terzo equipaggio selezionato volta per volta.
Ma è ora di entrare nel vivo Anche se più compatto rispetto al 2018, il percorso di quest’anno, che toccherà le Alpi dell’Alta Provenza, le Alte Alpi, Drôme, l’Isère e le Alpi Marittime, promette di riservare come sempre difficoltà e incertezze. È stato modificato per quasi il 47% e le prove speciali in notturna di giovedì, in particolare, sono inedite. Lo stesso vale per quelle di Valdrome – Sigottier (20,04 km) e di Curbans – Piegut (18,47 km) di Venerdì.
Con il tempo sempre instabile in questo periodo dell’anno e condizioni che possono essere radicalmente diverse da un versante all’altro della montagna, la gara di quest’anno sarà sicuramente una grande sfida. Monte Carlo è spesso descritto come “Il rally dei pneumatici e dei piloti” perché qui, forse più che altrove, è fondamentale scegliere le gomme giuste ed essere in sintonia con la propria auto, in modo da poter anticiparne le reazioni ai continui cambiamenti di grip. Fondamentale come sempre è il ruolo dei ricognitori, per esempio per Citroën 1 ora e10 minuti al massimo prima della partenza della prima auto, gli apripista (Simon Jean-Joseph-Jack Boyère per Sébastien Ogier-Julien Ingrassia, Mikko Heikkila-Jan Lonegren per Esapekka Lappi-Janne Ferm) sono autorizzati a percorrere la speciale. Dotati di una copia delle note dei rispettivi equipaggi, riferiranno lo stato della strada e rivestono un’importanza fondamentale a Monte Carlo.
Ho letto e acconsento l'informativa sulla privacy
Acconsento al trattamento di cui al punto 2 dell'informativa sulla privacy