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Coronavirus: autonoleggio in caduta verticale

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Il clima di allarme generalizzato ha bloccato gli spostamenti turistici e per lavoro nel nostro Paese. Disdette già gran parte delle prenotazioni per il break pasquale. Pesanti ripercussioni in vista anche per le flotte aziendali e per il noleggio veicoli, che ogni anno immatricola il 25% delle auto nuove.

La diffusione del Coronavirus nel nostro Paese e l’allarme mediatico che, in particolar modo negli ultimi dieci giorni, lo sta accompagnando hanno prodotto un brusco stop delle attività di autonoleggio; una situazione che, se l’attuale fase di emergenza dovesse procrastinarsi senza interventi concreti da parte del Governo, potrebbe mettere a serio rischio la sopravvivenza di alcuni operatori in Italia.  L’allarme è stato lanciato da ANIASA, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, nel corso dell’incontro convocato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli con le principali associazioni della logistica e del trasporto.

«In questi primi dieci giorni di emergenza» ha dichiarato Massimiliano Archiapatti, presidente di ANIASA «le attività di noleggio a breve termine, perno dell’offerta turistica del nostro Paese, sono rimaste ferme al palo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il settore ha registrato a livello nazionale una contrazione di noleggi fino al -80%. Il clima generalizzato di panico, indotto anche da una comunicazione spesso eccessivamente allarmistica, ha provocato una sostanziale paralisi degli spostamenti per lavoro e turismo nel nostro Paese. Ciò che preoccupa le nostre aziende, ma più in generale l’intera filiera turistica, sono le numerose disdette, arrivate dall’estero e dall’Italia, delle prenotazioni per le festività pasquali ormai definitivamente compromesse. Il persistere dell’attuale situazione renderà la stagione disastrosa.

Abbiamo chiesto al Ministro di attivare tutti gli interventi necessari a livello Nazionale – e non solo nelle aree maggiormente colpite dal virus – per assicurare la tenuta di un settore strategico per la mobilità cittadina, turistica e aziendale del Paese che impiega 20.000 addetti e ogni anno immatricola 461.000 vetture (25% del totale), gestendo quotidianamente la mobilità di oltre 1 milione e 200.000 veicoli di ultima generazione».

Infatti l’emergenza, in questi giorni particolarmente evidente per le attività di rent-a-car, presto si farà sentire anche sul noleggio a lungo termine (oltre un milione di veicoli in circolazione in Italia), con le aziende clienti costrette a tagliare anche gli investimenti sulle flotte e ad allungare ulteriormente le durate dei contratti in essere, in attesa di tempi migliori.

 

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