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Citroen 2CV Spot spegne 45 candeline

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Presentata nel 1976, 2CV Spot diede un grande impulso alle vendite della marca francese. Opera dell’artista Serge Gevin, si distingueva per i suoi colori vivaci, nei toni dell’arancione.

La metà degli Anni ’70 è stata marcata in Citroën da un lato dal rinnovamento della gamma con l’introduzione nella nuova CX (1974) e dall’altro dalla congiuntura determinata dalla crisi petrolifera e dalla conseguente psicosi collettiva che ne derivò a livello planetario. Quest’ultimo fattore in particolare si rivelò fatale per due icone dell’automobilismo come DS e SM che uscirono contemporaneamente di produzione il 24 Aprile 1975, ma in compenso rivitalizzò la gamma dei modelli più economici e stimolò Citroën ad esplorare motorizzazioni diverse in cui, per altro, aveva già una grande competenza.

In particolare, per quanto riguarda le piccole cilindrate, con numeri in costante calo ormai da anni, visto che la 2CV era stata introdotta nel lontano 1948. L’esigenza principale era quella di frenare il calo delle vendite delle bicilindriche classiche, come 2CV e Dyane. Una svolta importante per risolvere la situazione la diede Serge Gevin, pittore, artista e decoratore scoperto da Robert Delpire, il pubblicitario di Citroën dell’epoca, che per Citroën aveva già progettato alcuni tra i più bei stand fieristici.

Lavorando in team con la moglie Micheline, Serge Gevin si mise a disegnare due livree alternative per la 2CV, dai colori vivaci e decisamente giovanili: una era un omaggio alla Belle Époque ed ai tempi eroici di André Citroën, gialla e nera come le 5HP dell’epoca; l’altra, totalmente diversa, era bianca e arancione, quella particolare tonalità chiamata Orange Ténéré, da poco inserita nella gamma Citroën e usata sapientemente per decorare carrozzeria e interni di quella che Micheline Gevin suggerì di chiamare “transat” (che in francese significa sedia a sdraio).

La seconda idea piacque molto più della prima e fu deciso di realizzare una serie limitata (la prima, nella storia di Citroën) di 1.800 esemplari. Il primo problema da risolvere era quello della produzione: un costruttore abituato a produrre circa 100mila 2CV all’anno (e anche di più negli anni d’oro) non poteva non incontrare delle difficoltà nell’inserire esemplari “speciali”, con accessori specifici e uno specifico processo di verniciatura, dedicato, in fase di produzione. La decisione fu presa e l’allestimento della nuova serie speciale fu concentrato nella fabbrica dov’era nata la 2CV, lo stabilimento parigino di Levallois, dove maestranze esperte e tecnologia avrebbero garantito la produzione di molte edizioni particolari.

Un secondo problema fu rappresentato dalla scelta del nome: poiché Transat era già registrato in Francia, l’auto fu ribattezzata Spot che richiamava casualmente anche l’abbreviazione di Special Orange Ténéré.

La vettura scelta come base fu la classica 2CV4 con motore di 435 cc (anche se in alcuni mercati fu usata la 2CV6), nella finizione più lussuosa denominata Club con la strumentazione “di lusso” dell’AMI6, l’elegante volante in resina della Quillery, un rivestimento interno in tessuto arancione e dei pannelli porta molto vivaci, a strisce bianche e arancione, come lo speciale tendalino che consentiva di ripararsi dal sole a capote aperta, specifico di questo modello.

Il primo prototipo, poi rivelatosi definitivo, fu portato in Normandia per essere fotografato nel Gennaio del 1976, mentre nel Marzo di quell’anno furono preparati i materiali pubblicitari per i concessionari. Il 27 Marzo 1976, l’anteprima della 2CV Spot si svolse nel contesto di un evento eccezionale: centinaia di Traction Avant, B14, Rosalie, 5 e 10 HP circondarono la fabbrica Citroën di quai de Javel (ormai ribattezzato quai André Citroën) nel centro di Parigi. Era il Club Citroën che salutava con una pacifica invasione il vecchio cuore del Double Chevron che, spostata la produzione ad Aulnay, si avviava verso la demolizione per lasciare spazio all’attuale Parco André Citroën.

Dentro alla grande Halle de Livraison, il salone vetrato dove le auto venivano controllate un’ultima volta prima della consegna, c’era una 2CV Spot e gli sguardi degli appassionati cultori della marca già esprimevano il consenso con cui sarebbe stata accolta dal grande pubblico…

La data del lancio fu scelta e annunciata: Sabato, Domenica, Lunedì 10, 11, 12 Aprile in tutti i concessionari Citroën che nel frattempo avevano ricevuto una o due 2CV Spot ed un telo (ovviamente a strisce bianche e arancione) per coprire la vettura prima del suo reveal al pubblico. 1.200 auto erano già pronte, per un totale di 1.800 quando a maggio terminò la produzione. Le prime furono vendute già Venerdì 9, quando qualche concessionario alzò il telo a favore di clienti storici, le ultime, quelle che erano state nascoste (era scoppiata una vera caccia alla Spot!) furono assegnate tra maggio e giugno. 1.800 vetture vendute in poche settimane erano la prova evidente che la 2CV, passando da “auto per contadini” (lavoro per cui era stata progettata) ad “auto delle nuove generazioni” aveva ancora un futuro radioso davanti a sé e Serge Gevin, l’autore della Spot, avrebbe fatto proseguire questa storia di successo…

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