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C3 MAX, la sportività secondo Citroën

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Poiché C3 è una vettura pensata per l’utilizzo familiare, la sua
“trasposizione” corsaiola ha richiesto alcuni importanti interventi. Ad
esempio, la Procar Motorsport di Pistoia, partner per l’Italia delle
vetture sportive di Citroën, si è occupata dell’alleggerimento della
scocca, della progettazione del roll bar, dell’assemblaggio delle
componenti meccaniche ed elettroniche. Un lavoro complesso realizzato in
soli due mesi. La MC Motortecnica di Novate Milanese, forte della sua
esperienza nella preparazione dei motori, ha invece assemblato il
brillante motore di serie 1.6 THP da 165 cv, portandolo ad un primo step
evolutivo pari a 230 cv con 400 nm di coppia a 5.800 giri motore. La 2T
Course & Reglage ha poi sviluppato un software di nuovissima
generazione in grado di creare un rendering grafico basato su calcoli
matematici, la cui funzione è quella di simulare a velocità
differenziate una galleria del vento virtuale con un’efficienza pari al
98% del reale.

Da parte sua il Gruppo Andreani ha assemblato un primo
kit di ammortizzatori Ohlins a 4 vie con tecnologia TTX, normalmente
utilizzati dalle vetture ufficiali nel Campionato del Mondo Turismo. La
Sparco, da sempre partner del Marchio, ha infine fornito tutte le
componenti di sicurezza, nonché le tute dei piloti e l’abbigliamento di
meccanici e staff. Alla Romeo Ferraris è stato invece affidata la parte
logistica delle gare e la corretta assistenza. Sfruttando appieno ciò
che è consentito dal regolamento del Cite e grazie al lavoro dei tecnici
messi a disposizione dalla Procar Motorsport , il peso della vettura,
prima della zavorra, è risultato inferiore al peso minimo consentito dal
regolamento (940 kg); è stato quindi svolto un minuzioso lavoro sulle
masse e sull’ottimale collocamento delle stesse.

Pertanto i chili di
zavorra necessari sono stati posizionati in punti sensibili alla
dinamica ed alla statica, fornendo in tal maniera una ripartizione
assolutamente ottimale che normalmente si ritrova sulle supercar. Tutte
le masse sono state ottimizzate ed abbassate in maniera da avere un
baricentro simile ad una vettura GT. L’esterno della vettura, quasi
totalmente in vetroresina e carbonio, ha mantenuto il disegno originale
della vettura, conferendole però un aspetto molto aggressivo e sportivo.
L’avantreno e parte del retrotreno della vettura hanno pertanto
derivazione DS3 R3, garantendo così affidabilità e performance. Massimo
Arduini, team principal e pilota, commenta così: “La C3 Max rappresenta
una sfida molto importante ma credo vada affrontata a piccoli passi,
cercando un miglioramento continuo e gara dopo gara. Non mi aspetto
nessun risultato nell’immediato ma sono altresì convinto che con un team
tecnico così importante alle spalle, i risultati non tarderanno ad
arrivare”.

I dati della Citroën C3 Max Motore: anteriore trasversale, 4
cilindri in linea, cilindrata 1598 cc, potenza max 250 CV a 6000
giri/min, coppia max 280 Nm a 4600 giri/min, elettronica Magneti
Marelli. Trasmissione: trazione anteriore, cambio Sadev 6 marce più RM
elettroattuato al volante, coppia conica a scelta tra tre tipi secondo
il circuito. Corpo vetture: avantreno a ruote indipendenti (schema
McPherson), con bracci e portamozzi specifici, retrotreno ad asse ad H;
ammortizzatori Ohlins 4 vie tecnologia TTX; impianto frenante AP Racing,
freni anteriori a dischi ventilati (335 x 22 mm) con pinze a 4 pistoni,
freni posteriori a dischi (220 x 18 mm) con pinze a 2 pistoni;
pneumatici Avon 240/645/18 su cerchi 9 x 18”.

Materiali chassis e
aerodinamica: ferro, alluminio, fiberglass, carbonio, titanio, lexan;
batteria a ioni di Litio ( 1,5 kg). Masse e prestazioni: peso 1010 kg,
velocità max. 249 km/h. Note: sedili, cinture , impianto estinzione,
tute piloti, abbigliamento Sparco; roll bar Procar Motorsport. Le grandi
sfide delle berlinette Citroën La C3 Max è l’ultimo (per ora) anello di
una lunga catena di berlinette compatte di Citroën, divertenti da
guidare con prestazioni brillanti, che in passato diedero vita a
versioni da competizione di successo, sia in mano a privati sia di
piloti affermati. La prima fu la Visa Chrono che rappresentò la base su
cui venne sviluppata nel 1982 la Visa 1000 Pistes, da cui ereditò la
livrea bianca con strisce rosse e blu e la colorazione bianca dei
cerchi. Bianca era pure la calandra che incorporava quattro proiettori
tondi.

Venne commercializzata in duecento esemplari, necessari per
l’omologazione della vettura nel Gruppo B. La1000 Pistes era spinta da
un’unità da 1.4 litri derivata da quella delle altre versioni 1.4, ma
che in questo caso fu elaborato fino a raggiungere la potenza massima di
ben 112 CV. La vera particolarità tecnica di questa Visa era la
trazione integrale, soluzione che fece della 1000 Pistes un modello
realmente significativo nella lunga storia di Citroën, modello ancor
oggi molto ricercato dai collezionisti. La 1000 Pistes in versione
racing fu utilizzata nei rally da appassionati e da professionisti di
talento come Vittorio Caneva (che con questa vettura vinse il Gruppo B
al prestigioso Rallye di Sanremo del 1982) e come Maurizio Verini, che
nel 1985 con la 1000 Pistes fu primo assoluto al Rally Conca d’Oro, in
Sicilia.

Nel corso degli anni Ottanta il testimone di berlinetta
sportiva del Marchio passò dalla Visa Chrono a diverse versioni
“grintose” di quella AX che, presentata al Salone di Parigi dell’ottobre
1986, si fece subito notare per essere una moderna berlina tre porte
dall’eccellente aerodinamica: il suo CX di 0,31 era uno dei migliori
all’epoca della sua categoria. La prima fu l’AX Sport “svelata” nel
1896. Era equipaggiata con un motore da 1290 cc e 95 CV di potenza
massima che, associati ad un peso di 715 chili, la resero uno dei punti
di riferimento quanto a scatto e ripresa. La si riconosceva per la
livrea, sempre bianca, e per i cerchi in acciaio verniciati di bianco
come sulla sua cugina, la 205 Rallye. L’equipaggiamento scarno di questa
versione, ancor più che sulle versioni di accesso alla gamma, ne fecero
una base per gli appassionati che desideravano cimentarsi con le corse.

L’anno successivo arrivò la AX GT, una versione più accessoriata, che
montava una versione potenziata del classico 1.4 TU e raggiungeva gli 85
CV di potenza massima. A questa fu affiancata nel 1991 dall’AX GTi, una
versione ancora più accessoriata, sempre dotata dell’1.4 litri TU, ma
con potenza portata a 98 CV. Grazie ad un peso di appena 795 chili,
aveva prestazioni decisamente grintose, evidenziate dalla velocità di
punta di 190 orari e da un’accelerazione 0-100 km/ di appena 8,7
secondi. Grazie a queste prestazioni l’AX GTi fece breccia nei cuori dei
giovani sportivi in cerca di una vettura dalla gestione economica ma
competitiva. Per loro Citroën organizzò la serie AX Cup con ricchi premi
e con doppia classifica: pista e rally. L’espressione agonisticamente
più spinta nella storia dell’AX fu raggiunta nella stagione 1988 con la
AX Sport Turbo, che conquistò sette podi su dieci nel Campionato
francese Superproduzione.

Erede dell’AX fu la Saxo, presenta al Salone
di Ginevra del 1996, che ebbe nella 1.6 16v VTS, la versione top di
gamma, oltre che la più prestazionale, con i suoi 118 CV e con la
velocità di punta di oltre 200 orari. Partendo da questa base Citroën
derivò due versioni rallistiche: la Saxo Kit Car e la Saxo S1600,
entrambe spinte da un motore 1600 cc, a trazione anteriore e con cambio
sequenziale o innesti frontali a 6 marce. La Saxo vinse i campionati
mondiali Junior del 2001 con un giovane Sébastien Loeb, e del 2002 con
Daniel Solà. Per i suoi clienti sportivi Citroën organizzò in vari Paesi
la Saxo Cup, monomarca “pistaiolo” che contribuì alla formazioni di
tanti giovani talenti. In Italia venne organizzato da Citroën Italia dal
1996 al 2000, con griglie che sfiorarono la cinquantina di
partecipanti.

La protagonista era una elaborazione della VTS, con una
linea di scarico diretta da 60mm, una centralina con mappatura Citroën
Sport e un filtro particolare, costituito da un convogliatore in
carbonio e da un filtro a cono. Come nel 2003 la moderna C2 subentrò
alla Saxo, così l’anno successivo la C2 1.6 16v VTS subentrò alla
Saxo1.6 16v VTS, riproponendo le stesse caratteristiche di divertimento e
di sportività che avevano decretato il successo presso il pubblico
giovane del modello che sostituiva. Due dati per tutti: velocità massima
202 orari, accelerazione 0-100 km/ in 8,3 secondi. Come era ormai
tradizione di Citroën, anche della C2 VTS fu derivata una versione
racing che in Italia, ma non solo, si distinse in numerosi rally. Sempre
su base C2 i tecnici di Citroën Racing svilupparono nel 2005 una
versione per il campionato JWRC, dedicato ai piloti under 28, dove vinse
i titoli piloti con Daniel Sordo al debutto, con Sébastien Ogier nel
2008 e con Martin Prokop nel 2009. Inoltre, nelle stagioni 2005 e2008,
questa vettura si aggiudicò anche il Campionato Costruttori.

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