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Al volante guardi avanti , ma la tua attenzione dov’è?

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Dalla gestione della distrazione alla gestione dell’attenzione.

L’esperienza dell’utente (UX) a bordo dell’auto sta per cambiare drasticamente. Non stiamo parlando di soluzioni di semplice comfort o praticità, ma di fattori direttamente collegati alla sicurezza e nello specifico alla rilevazione dello stato del conducente e dei passeggeri. I sistemi di rilevamento nei veicoli di oggi sono focalizzati sugli occhi del conducente, utilizzando l’angolo e la posizione per determinare se il conducente sta guardando la strada davanti a sé.

Potreste pensare a questo come una “gestione della distrazione”. Non c’è dubbio che questi dati siano importanti. Tuttavia, vi è mai capitato di ritornare a casa in macchina, di parcheggiare l’auto e di non avere traccia del tragitto fatto?

I vostri occhi guardavano la strada, ma la vostra mente non era sincronizzata, era concentrata su altro.  Ecco, l’ulteriore passaggio che si sta sviluppando va oltre la “gestione della distrazione”, si spinge fino alla “gestione dell’attenzione”. Utilizzando gli stessi sensori, potenziati con software dedicati, la tecnologia non solo verifica se i vostri occhi guardano la strada, ma capisce anche se siete fisicamente a posto e cognitivamente reattivo.

Tornando a quel distratto viaggio verso casa, anche se i vostri occhi fossero stati concentrati davanti a te, sareste stato in grado di vedere un pedone entrare improvvisamente sulla strada e agire per evitare una collisione? Ecco, la tecnologia di rilevamento è basata su sofisticate tecnologie bioinformatiche che adottano reti neurali convoluzionali (reti in cui lo schema della connettività è ispirato all’organizzazione della corteccia visiva animale) e può misurare sottili cambiamenti nel movimento degli occhi e nell’espressione del viso, che indicano il reale stato di vigilanza del soggetto monitorato. In uno stato disattento e distratto, i vostri occhi possono essere rivolti in avanti, ma c’è pochissimo movimento a parte l’occasionale battito di ciglia. I sensori possono anche determinare se un guidatore è cognitivamente attivo, in posizione di guida corretta con le due mani sul volante o se tiene in mano un telefono. Utilizzando questi dati, il sistema è in grado di comprendere la capacità di reazione del guidatore stesso e di attivare le necessarie contromisure, anche se i sistemi di assistenza alla guida fossero stati disattivati.

Oltre al conducente, la tecnologia di rilevamento potrà essere estesa alla gestione dell’intero abitacolo. Potrà rilevare, classificare e inviare un avviso che qualcosa è stato dimenticato, che si tratti di un telefono o di qualcosa di molto più importante e fragile, come vostro figlio sul sedile posteriore!

Il conducente ha caldo, ha l’aria condizionata al massimo e invece il passeggero seduto dietro sente freddo? I sensori termici e biometrici, rileveranno il bisogno di calore e regoleranno la temperatura di conseguenza sul sedile posteriore e agiranno sul microclima di zona.

Nell’ipotesi poi che il conducente salisse a bordo e la sua biometria evidenziasse valori di pressione sanguigna e di polso significativamente alterati, la rilevazione del sistema di un improvviso cambio di postura del corpo del conducente da verticale e vigile a reclinata e non reattiva, potrebbe portare il veicolo a mettersi automaticamente in modalità “guida autonoma” e raggiungere l’ospedale più vicino segnalando il suo arrivo. Scienza. Non fantascienza.

 

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