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19 volte Porsche (per ora)

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Diciannove  vittorie assolute (la prima 50 anni fa) e numerosi successi di classe nelle categorie granturismo e sport fanno di Porsche la regina della 24 Ore di Le Mans.

Un impressionante palmares fatto di 19 assolute (7 delle quali addirittura consecutive!) conquistate alla 24 Ore di Le Mans tra il 1970 ed il 2017 e una produzione indirizzata ormai verso granturismo e supercar di grossa cilindrata fanno a volte dimenticare che per vent’anni le Porsche sono state le reginette indiscusse delle categorie inferiori non solo della maratona francese, ma più in generale delle grandi corse di durata.

Negli Anni ’50 e ’60 le granturismo e le sport della Casa di Stoccarda dominavano le classi fino a 2 litri e, quando le caratteristiche del tracciato lo consentiva come alla Targa Florio e al Nurburgring, riuscivano addirittura a rivaleggiare per il successo assoluto con avversarie di maggior cilindrata, sfruttando le loro doti di agilità e di affidabilità. Al successo delle vetture di Stoccarda contribuì la presenza di un nutrito numero di Porsche affidate, oltre ai piloti della squadra ufficiale, a concorrenti e scuderie private che era una caratteristica abituale del panorama delle gare dell’epoca.

La prima partecipazione Porsche alla maratona della Sarthe risale al 1951 quando una coupè 356 fu iscritta ufficialmente alla corsa francese su diretta sollecitazione del grande patron della 24 Ore, quel Charles Faroux che qualche anno prima aveva avuto un ruolo importante nella liberazione di Ferdinand Porsche dalle prigioni francesi. Affidata ad Auguste Veuillet ed Edmond Mouche, la piccola Porsche 356, che per l’occasione era stata dotata di ruote carenate e di un rapporto al ponte più lungo che le consentiva di raggiungere i 160 km/h, s’impose nella classe fino a 1.100 cc ad una  media (118,500 km/h), superiore a quella fatta registrare da quella della Jowett Jupiter che si era imposta in quella fino a 1.500 cc.

L’anno seguente il successo ebbe proporzioni ancora maggiori: una 356 finì undicesima assoluta e prima nella classe fino a 1.100 cc, facendo registrare una media (123,116 km/h) che ancora una volta era più alta di quella delle vetture della classe superiore. Cominciava così il lungo legame tra la Casa tedesca e la grande classica francese.

Nel 1953 Porsche presentò la sua prima sport biposto, la Typ 550. Dotata di un telaio a traliccio tubolare progettato appositamente per un impiego agonistico e di un motore di 1.500 cc montato in posizione posteriore-centrale, aveva una leggera ed aerodinamica carrozzeria in alluminio. A Le Mans s’impose nella sua classe affidata al giornalista e corridore belga Paul Frere ed a Richard von Frankenberg. Era la prima di una serie di numerose vittorie di categoria, frutto di qualità intrinseche delle Porsche quali leggerezza costruttiva, aerodinamica e affidabilità.

L’appetito però, si sa, viene mangiando e – dopo aver perso per un soffio nel 1969 una delle più combattute edizioni della gara con Herrmann e Larrousse con la Porsche 908 distanziata di appena 75 metri (circa un secondo!) dalla Ford GT 40 di Jacky Ickx – Porsche mise a punto definitivamente la  nuova 917 che all’epoca era considerata una specie di arma assoluta.

Cinquanta anni fa, il 14 Giugno 1970, Porsche vinse per la prima volta la 24 Ore di Le Mans. Dopo 343 giri di gara pari a 4.607,811 chilometri Hans Herrmann e Richard Attwood tagliarono per primi il traguardo a bordo della leggendaria Porsche 917 KH della scuderia Salisburgo. Gli equipaggi fomati da Gerard Larrousse e Willy Kauhsen sulla Martini Porsche 917 LH e da Rudi Lins e Helmut Marko su sulla Porsche 908/02 conquistarono rispettivamente il secondo e terzo posto, trasformando quell’edizione della corsa in un assoluto trionfo Porsche.

Sviluppata da Ferdinand Piëch, la 917 aveva fatto la sua prima apparizione Salone di Ginevra del 1969 destando ben presto grande agitazione fra i concorrenti. Con un peso di poco superiore al minimo prescritto di 800 kg, aveva le carte in regola per diventare una delle auto da corsa più veloci e di maggior successo di tutti i tempi. Era inizialmente equipaggiata con un leggero 12 cilindri di 4.500 cc da 580 CV e nella versione aerodinamica a coda lunga poteva raggiungere velocità prossime ai 400 km/h sui 5.823 metri del famoso rettilineo Hunaudières, il più lungo di Le Mans.

Non a caso la Porsche 917 si impose anche nel 1971 con Gijs van Lennep e Helmut Marko che su un circuito ancora in gran parte privo di chicane stabilirono un record straordinario battuto solo 39 dopo. La loro Martini Porsche 917 percorse infatti 5.335,313 chilometri (397 giri) a una media di 222,304 km/h. Il giro più veloce in gara fu ottenuto invece dalla 917 Gulf di Jackie Oliver 917 con un’incredibile velocità media di 244 km/h e la versione a coda lunga di Vic  Elford e Gerard Larrousse raggiunse una velocità massima di 386 km/h.

Le Porsche tornarono sul gradino più alto del podio di Le Mans nel 1976 e 1977 con la 936 che nel 1981, dotata di un nuovo motore turbo, vinse nuovamente con Jacky Ickx e Derek Bell. Il pilota belga ha trionfato a Le Mans sei volte, quattro delle quali a bordo di una Porsche, l’ultima delle quali nel 1982 con un’altra auto da corsa di maggior successo di tutti i tempi: la Porsche 956, costruita in 148 esemplari per la squadra ufficiale e per i clienti sportivi. Fino al 1994 diverse varianti della 956/962 vinsero a Le Mans ben sette volte.. In alcune edizioni, Porsche affidò la gara più prestigiosa dell’anno ai team privati, che spesso si sono dimostrati in grado di vincere. Klaus Ludwig ed i fratelli Whittington vinsero a Le Mans nel 1979 con una Porsche 935 del team Kremer di Colonia, mentre Reinhold Joest portò il marchio Porsche ad una meritata serie di vittorie assolute nel 1984, 1985 e 1997.

Riferendosi alla più agguerrita griglia di partenza mai vista a Le Mans, nel Giugno 1998, il direttore sportivo Porsche, Herbert Ampferer, parlò di “corsa del secolo”. Porsche era presente con due nuove 911 GT1 che davanti ad una folla di 250.000 spettatori conquistarono una straordinaria doppietta nella gara di durata più importante al mondo. Era la sedicesima vittoria assoluta Porsche sul circuito della Sarthe.

Dopo una lunga pausa nel 2014 la Porsche torna a Le Mans per competere per la vittoria assoluta con la 919 Hybrid che si impone per tre anni consecutivi (2015-2016-2017) allungando ulteriormente il incredibile elenco di vittorie della Casa di Stoccarda nella grande classica francese.

 

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